Gli italiani e il sesso: crollo dei rapporti e la pratica non è protetta

Gli italiani e il sesso: crollo dei rapporti e la pratica non è protetta

L’epidemia da Coronavirus ha cambiato le abitudini sessuali degli italiani. Lo dice una ricerca promossa da Durex e Anlaids con 500 intervistati tra i 16 e i 55 anni. L’indagine dimostra che la paura del contagio hanno avuto effetti notevoli sulla pratica sessuale, aggravando una situazione già non positiva, con molta irresponsabilità, soprattutto tra i giovani, nei rapporti intimi.
Durante il lockdown migliaia di coppie si sono ritrovate improvvisamente costrette a convivenze forzate o al contrario a lontananza obbligata dal partner. I single invece hanno dovuto interrompere le frequentazioni occasionali e la ricerca di partner. L’83% delle persone coinvolte nello studio ha confessato un calo del desiderio e della pratica sessuale, mentre appena il 23% ha dichiarato di non aver ridotto l’attività sessuale. Le motivazioni addotte sono ansia, paura del contagio, presenza di bambini in casa, interruzione degli spostamenti e obbligo del distanziamento sociale.
Tra i single poi c’è stato un vero e proprio crollo dell’attività sessuale, che ha coinvolto il 98% degli intervistati, anche se le attività praticabili in autonomia, come la masturbazione (da 62% a 60%) e la visione di materiale pornografico (da 38% a 37%) sono rimaste stabili. Clamorosi i dati nel dettaglio: i baci sono passati dal 63% all’8%, il sesso vaginale dal 59% all’8%, quello orale dal 48% al 4%, quello anale dal 21% al 4%. Quasi spariti i rapporti occasionali (3%). Passando ai partner non conviventi, addirittura il 95% degli intervistati ha detto di aver rinunciato all’attività sessuale nella quarantena.
Situazione decisamente migliore per le convivenze, tra le quali la riduzione del sesso ha riguardato il 65% dei casi. Di fronte alla possibilità di contatto si è registrata però una progressiva diminuzione del desiderio sessuale, ammesso dal 62% degli intervistati. La soddisfazione sessuale è poi diminuita dal 73% al 58% a fronte di un aumentato degli insoddisfatti (dal 17% al 22%).
Purtroppo non sono cambiate invece le abitudini legate al mancato utilizzo del preservativo da parte di oltre la metà degli intervistati. «In questo momento storico così particolare – commenta la dottoressa Sonia De Balzo, psicoterapeuta e sessuologa – diventa di primaria importanza sollecitare l’opinione pubblica ad adottare un approccio consapevole su quanto ci accade intorno per promuovere un’opera di sensibilizzazione riguardo alla prevenzione del contagio del virus Covid-19 e ancor di più dell’HIV e delle altre malattie a trasmissione sessuale».

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